Il “Ministério Público” brasiliano e l’ordine urbano
Resumo
La Costituzione brasiliana del 1988 ha ridefinito il profilo del Ministério Público[1], ampliandone le attribuzioni e i poteri. Non più subordinato al potere esecutivo, esso è divenuto un organo statale autonomo e indipendente, con garanzie e vincoli simili a quelli concessi alla magistratura e ai suoi membri[2]. Secondo la Costituzione Federale, il MP svolge una funzione essenziale per l’amministrazione della giustizia ed è un istituto autonomo rispetto agli altri poteri dello Stato, non essendo inglobato all’interno di quello giudiziario (magistratura), oltre che a quello legislativo ed esecutivo.
[1] Abbiamo scelto di conservare la denominazione originale perché si tratta di una istituzione che non ha un equivalente esatto nell’ordinamento giuridico italiano. Nonostante la Procura della Repubblica svolga infatti funzioni pressoché le stesse funzioni, essa, al contrario del Ministério Público, è parte del potere giudiziario. Allo stesso tempo, la traduzione letterale ‘Pubblico Ministero’ avrebbe rischiato di confondere, in quanto tale espressione indica nel nostro paese un incarico individuale. D’ora in avanti, per evitare ripetizioni, ricorreremo alla sigla MP [Nota del Traduttore].
[2] Al MP nel suo complesso sono garantite: la strutturazione delle carriere; l’autonomia amministrativa e di bilancio (relativa - art. 127, §2 e 3); la limitazione alla libertà del capo dell’esecutivo di nominare e revocare il Procuratore generale; l’esclusività dell’azione penale pubblica e il veto alla nomina di pubblici ministeri ad hoc. Ai singoli pubblici ministeri [promotores] sono garantiti: il vitalizio, l’impossibilità di essere trasferiti e di vedersi ridotto lo stipendio; l’accesso alla carriera tramite concorso pubblico; la promozione volontaria in base a criteri giuridici; il giudizio nel foro privilegiato presso la Corte di giustizia nel giudizio dei reati comuni e di responsabilità. Secondo Alexandre de Moraes, la garanzia di indipendenza del MP Ministero “è una tendenza internazionale tenendo conto, come afferma il giurista spagnolo Bandrés, che la costituzione spagnola ha connotato il MP con le caratteristiche di legalità, democratizzazione e giurisdizionalizzazione [aqui nao entendi – se me explica em palavras simples vou traduzir de outra forma] – è stata infatti inclusa nella sezione dedicata al potere giudiziario e non nel titolo IV, dedicato al governo e all’amministrazione, Inoltre, occorre considerare: la sua subordinazione – e non sarebbe potuto essere altrimenti – soltanto allo stato di diritto, alla legge, piuttosto che al principio di unità; la finalità del suo operato che, per espressa volontà della Costituzione, deve perseguire di fronte alle corti, in maniera imparziale, il soddisfacimento dell’interesse della società; il fatto che incarni un chiaro sostegno alla promozione del Welfare State; l’obbligo di difendere le leggi democratiche”, in Direito Constitucional, p. 475-6 [qui come altrove si è proceduto alla traduzione dei testi citati, inediti in lingua italiana].
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